Home Ingredienti Niacina (Vitamina B3 o Vitamina PP)

Vitamina B3

Benefici della niacina

La niacina o meglio conosciuta come vitamina B3, è una vitamina essenziale per la respirazione cellulare, stimola la circolazione sanguigna e protegge la pelle. Converte il cibo in energia fisica in grado di mantenere in salute il corpo umano.

Niacina

Dove si trova: Fegato, lievito carni bianche, frumento, salmone e pesce spada.

Integratori a base della niacina

Proprietà e benefici della Niacina

La niacina nell’ambiente chimico è conosciuta anche come acido nicotinismo, una delle 3 forme della vitamina B3. Un elemento idrosolubile che si unisce ala nicotinammide e la nicotinammide riboside. Essa è il precursore del NAD e del NADP e ha una funzione coenzimatica in non pochi processi. Può essere assunta con il consumo di alimenti di origine animale, ma anche vegetale, in alcuni casi se ne rende indispensabile l’integrazione per rispondere al fabbisogno del corpo.

Gli esperti raccomandano di apportare circa 7 mg per 1000 kcal con la sola alimentazione. Una carenza di niacina può essere causa di pellagra e in genere se ne richiede l’integrazione per andare a ridurre la colesterolemia, soprattutto nel caso in cui si assumano farmaci ipocolesterolemizzanti. La niacina altro non è se non l’acido nicotinico che va a comporre la vitamina B3. La sua scoperta risale al 1937 durante alcuni studi sulla fermentazione alcolica.

Una buona quantità di tale elemento si può trovare nei vegetali, ma anche nei tessuti animali. NAD e NADP sono le due forme biologicamente attive della niacina, degli enzimi che vanno ad intervenire in una serie di numerosi processi di tipo biologico. Quando tali elementi vengono assunti grazie a una dieta sana e variegata, essi sono digeriti dagli enzimi presenti nella mucosa intestinale che ne liberano la niacina.

A basse concentrazioni l’assorbimento di tale elemento avviene grazie alla diffusione facilitata Na-dipendente, ma quando le concentrazioni sono più elevate si procede per diffusione passiva. I tessuti sono tutti in grado di sintetizzare le forme di NAD e NADP. In linea di massima la quasi totalità della niacina che viene apportata dall’alimentazione è poi mutilata nel fegato e quindi eliminata dai reni. La sua ricerca durante l’analisi delle urine sono in grado di permettere la valutazione dello stato di nutrizione di un soggetto.

A cosa serve

NAD e NADP sono i responsabili dell’attività della niacina, in effetti essi intervengono in un gran numero di reazioni per il trasferimento di elettroni e H+ all’interno del metabolismo dei glucidi, acidi grassi e aminoacidi. In altre parole, gli enzimi svolgono attività di accettori ed elettroni. Ma i due svolgono delle azioni molto diverse tra di loro.

Il NAD ad esempio, partecipa alle reazioni che vanno a liberare l’energia, divenendo NADH e cedendo l’H alla catena respiratoria per la veloce produzione di ATP. Il NADPH cede anch’esso l’H, ma alle reazioni di biosintesi tra acidi grassi e steroidi. Ma quali sono le quantità essenziali per il corpo? Si considera che 60 mg di triptofano equivalgono a 1 mg di niacina.

Gli esperti consigliano di avere un apporto giornaliero di 6,6 mg per ogni 1000 calorie. Vi sono poi momenti in cui si ha bisogno di un apporto supplementare di niacina, in particolare durante la gravidanza e l’allattamento. Dosi elevate di questo elemento per periodi eccessivamente lunghi può essere causa di effetti indesiderati come: arrossamenti, orticaria, nausea, vomito e in alcuni casi molto gravi si evidenziano anche danni a carico del fegato e dell’intestino.

Alcuni studi specifici hanno evidenziato come un aumento della concentrazione di NAD nel corpo vanno a danneggiare la corteccia renale. Inoltre l’eccesso nelle quantità può essere causa di una riduzione dei livelli di colesterolo e trigliceridi plasmatici, questo portata alla riduzione dei livelli di colesterolo totale, aumentando le concentrazioni di HDL.

Apporto e carenza

Nel caso in cui si verifichi una carenza di niacina all’interno dell’organismo è possibile procedere sia con l’integrazione che aumentando il consumo di alimenti che ne contengano una buona quantità. Ne sono degli ottimi apportatori: cereali, soprattutto se sono quelli integrali, leguminose, carni, uova, prodotti che derivano dalla pesca e anche le frattaglie.

Spesso la niacina che è presente negli alimenti è data in forma no disponile. Ci sono dei cibi e delle bevande, come ad esempio il caffè che presentano il mutilato che per gli animali è indisponibile ma anche termolabile e quindi si trasforma in acido nicotico durante la tostatura dei chicchi.

All’interno dei cereali, invece, l’elemento può essere legato a polisaccaridi, peptidi o glicopeptidi che si legano alla cellulosa e all’emicellulosa rendendo quasi impossibile la liberazione. Nel mais invece si lega a piccoli peptidi e glucidi e solo a seguito di trattamento in ambiente basico diviene effettivamente libera e disponibile per l’organismo che potrà procedere con il suo assorbimento.

La niacina può comunque essere anche sintetizzata dall’organismo, partendo dal triptofano, un amminoacido che è presente in una serie di alimenti di utilizzo comune come: uova, formaggi, carne e pesce. Ogni cibo ne presenta un quantitativo diverso, ma in genere si tratta di prodotti ricchi di proteine.

Quando è necessario integrare

Ci sono casi in cui l’integrazione di rivela indispensabile per via di una netta carenza di niacina. In genere questo può essere causa di pellagra, problematica scoperta per la prima volta nel 1735 da Casal. Una malattia che era estremamente comune tra i componenti di popolazioni la cui alimentazione si basava in maniera esclusiva su granoturco.

Il mais in effetti è ricco di proteine, ma povero di triptofano e quindi la niacina disponibile non è biodisponibile. La pellagra si presenta con: astenia, inappetenza, perdita di peso, vertigini, cefalea, difficoltà nella digestione. In effetti la carenza di niacina può essere causa di alterazioni a livello intestinale e nervoso, ma più di frequente a livello cutaneo. La sintomatologia cambia a seconda del soggetto in cui si verificano.

Quando la carenza di niacina è causa di dermatite, questa si presenta in maniera simmetrica, andando ad interessare in maniera specifica le parti maggiormente esposte al sole, quindi: viso, collo, polsi, dorso mani e piedi. Una problematiche che si presenta con degli edemi per poi evolversi in iperpigmentazione, screpolature e infine desquamazione.

Per quello che riguarda le conseguenze a livello dell’apparato digerente si possono riscontrare delle lesioni a livello della mucosa orale e della lingua che può apparire secca e di colore rosso scarlatto soprattutto all’apice e ai margini. Sono invece sintomi neurologici la presenza di una sensazione di ansia, depressione, senso di fatica, apatia, vertigini, irritabilità e anche tremori. Un accenno di demenza con allucinazioni e stati di delirio o confusionali. Alcuni studi hanno evidenziato come la carena di niacina sia alla base dell’insorgenza della schizofrenia.