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La vitamina B6 permette di aumentare le difese immunitarie e dare più energia all’organismo.

Benefici della Vitamina B6

La vitamina B6 contribuisce alla formazione dell’emoglobina, sostanza presente nei globuli rossi, aiuta il sistema immunitario, mantiene la mente attiva e favorisce maggiore energia al corpo.

vitamina b6

Dove si trova: si può trovare nei legumi e nei cereali.

Integratori a base di Vitamina B6

Proprietà e benefici della Vitamina B6

La vitamina B6 fa parte del complesso delle vitamine B. Una vitamina idrosolubile che si compone di 3 derivati della 2-metil-piridina: piridossina, piridossale, piridossamina. L’elemento è spesso contenuto in molti alimenti di origine animale come: carne, prodotti della pesca e frattaglie.

Non ne manca un certo quantitativo anche nei vegetali e nei legumi.  Essendo una vitamina molto semplice da reperire la sua carenza è effettivamente molto rara, in genere si presenta solo in caso di avitaminosi o ipovitaminosi. La funzione principale della B6 è quella di agire come coenzima a supporto di diversi enzimi che sono coinvolti nel metabolismo degli amminoacidi.

A livello intestinale ogni forma di vitamina B6 viene idrolizzata da fosfatasi specifiche e solo successivamente viene assorbita per diffusione passiva. Si deposita all’interno del citosol delle cellule epiteliali intestinali, dove viene di nuovo fosforilata fino alla trasformazione in piridossina fosfato.

Il trasporto della vitamina B6 avviene grazie al plasma, dove si lega all’albumina, ma anche dei globuli rossi da cui viene legata all’emoglobina. Il deposito avviene nel fegato per poi essere trasportata ai tessuti in forma defosforilata.  La parte in eccesso di piridossale viene eliminato tramite le urine. La vitamina B6 è coinvolta nel metabolismo degli amminoacidi.

Essa interviene in diversi processi come: transaminazione degli ⍺-aminoacidi, decarbossilazione degli stessi, deaminazione ossidativa delle Amine e deidratazione della seria, distacco dalla cisteina dello zolfo e incidine racemizzazione enzimatica nella interconversione L- e D-aminoacidi.

Altri importanti compiti del piridossal fossato sono la formazione degli sfingolipidi che vanno poi a comporre la guaina mielina, la sintesi di alcuni neurotrasmettitori tra cui: serotonina, taurina, dopamina, norepinefrina, istamina ed infine agisce anche nell’azione di regolazione degli ormoni tiroidei.

Come affermato in precedenza, considerando la vastità di alimenti che ne contengono un certo quantitativo, è molto difficile individuarne una carenza e con essa anche i possibili sintomi. Alcuni studi hanno rilevato come ne possono essere indice: depressione, nausea, senso di vomito, mucose danneggiate, dermatite seborroica. Nei neonati la carenza potrebbe essere causa di convulsioni. Al contrario per essere tossica, si deve superare il quantitativo massimo di 250 mg al giorno.

Dove trovarla: carenza ed eccesso

La vitamina B6 si trova soprattutto nelle carni muscolari, le frattaglie, alcuni pesci, i cereali poco raffinati. Quando essa è presente negli alimenti di origine vegetale si lega alle proteine e questo la rende indisponibile.  Detto questo è chiaro che il maggior apporto lo si deve agli alimenti di origine animale come: fegato di manzo, carne di maiale, pollo, uova, latte.

Quando si ha una carenza di vitamina, si avvertono disturbi a livello dei nervi periferici.  Il deficit è molto più comune in soggetti che presentano: uremia, alcolismo, cirrosi, ipertiroidismo, insufficienza cardiaca, assunzione di farmaci specifici. Non di rado si presenta un deficit leggero, non solo della B6, ma di tutti i componenti del gruppo B.

Quando il deficit non raggiunge livelli troppo alti è possibile che non si ce ne accorga per anni, quando si aggrava è possibile che si riscontri anemia, dermatite, depressione e indebolimento del sistema immunitario. Per porre rimedio alla carenza è possibile introdurre nella propria routine l’utilizzo di integratori specifici.

Nei neonati una quantità non sufficiente di vitamina B6 può essere causa di irritabilità, alterazioni dell’udito e crisi convulsive. Difficile, invece, determinare gli effetti di un eccesso di vitamina B6. La piridossina è in genere considerata sicura, in alcuni specifici e rari casi sono stati segnalati: alterazioni del numero dei battiti, acne, reazioni allergiche, seno dolorante, netta diminuzione del tono muscolare, sonnolenza, mal di testa, sensazione di bruciore allo stomaco, nausea, eruzioni a livello cutaneo e asma.

Quando l’eccesso non è un problema

L’eccesso di vitamina B6 non sempre è dannoso per l’organismo, sempre se resta nel range di valori che non siano eccessivamente alti. I supplementi di vitamina B6 sono efficaci per andare a trattare l’anemia sideroblastica eriditaria, una malattia che si lega alle altarazioni nell’utilizzo, nella sintesi dell’emoglobina del ferro.

Allo stesso modo i momenti in cui essa è in eccesso possono essere utili per andare a colmare le carenza derivanti da un intuito alimentare inadeguato, alcune patologie specifici o deficit che possono essere provocati da l’utilizzo di alcuni farmaci. Si ricorda inoltre che non di rado l’eccesso nei neonati è provocato da elevate quantità utilizzate dalla madre durante la gravidanza.

Questo vale anche per la carenza, che può essere causata da una quantità limitata introdotta dalla mamma. Quando si verificano convulsioni nei neonati alla nascita, è possibile intraprendere una terapia intravenosa.

La vitamina B6 ha una serie di compiti all’interno dell’organismo, non di poco conto. Alcuni studi hanno rivelato come l’utilizzo delle vitamina del gruppo B sia in grado di andare a ridurre il rischio cardiovascolare. Quello che fa è andare ad abbassare il livello di omocisteina che sono indicatori di rischio di malattie cardiache e infarto.

Inoltre la vitamina sarebbe in grado di ridurre il rischio di sviluppare alcune forme di tumore, come ad esempio quello al colon retto. Vi sono poi state ricerche che hanno cercato di individuare i benefici ricavabili dalla funzione cognitiva. Gli anziani che provvedono ad integrazione della vitamina B6 hanno dimostrato, negli studi, di avere una memoria migliore.

Si consiglia l’utilizzo di integratori a base di vitamina B6 durante la sindrome premestruale. Essa sarebbe in grado di ridurre: sbalzi d’umore, irritabilità, perdita di memoria, gonfiore addominale, ansia. Infine durante la gravidanza gli integratori sarebbero in grado di diminuire il senso di: nausea e vomito. In tale periodo è però importante consultare il medico per quello che riguarda le quantità e le modalità di utilizzo dei prodotti.

Interazioni

Nonostante i numerosi studi che sono stati condotti a riguardo, ad oggi non è ancora chiaro se ci sono farmaci che vanno ad interferire con l’azione della vitamina o viceversa. Si consiglia comunque, in linea generale, di prestare attenzione e chiedere il parere del medico in caso di bisogno di chiarimenti.

L’utilizzo di estrogeni o di contraccettivi potrebbe essere causa di un’incapacità della flora gastrobatterica di produrre il giusto quantitativo di Vitamina B. Ci sono invece, alcuni farmaci, come l’isoniazide che possono aumentare il fabbisogno di vitamina B6.  Quest’ultima va invece a potenziare il metabolismo del levodopa, riduce gli effetti anti-parkinsoniani.

Utilizzare Carbidopa e levodopa potrebbero evitare l’interazione. I pazienti che si sottopongono a terapia a base di feritoia dovrebbero evitare l’utilizzo di integratori vitaminici.  Allo stesso modo, anche chi soffre di asma dovrebbe evitarli soprattutto e utilizzano teofillina. Infine si consiglia di assumere integratori con cautela nel caso in cui si utilizzino antiaggreganti e anticoagulanti.