Home Ingredienti Vitamina C (acido ascorbico)

La vitamina C ha ottime proprietà antiossidanti e permette di aumentare le difese immunitarie dell’organismo.

Benefici della Vitamina C

La vitamina C è conosciuta come ottimo ingrediente utile ad innalzare le barriere del sistema immunitario e per la neutralizzare i radicali liberi, oltre che ad aiutare l’assorbimento del ferro presente nel corpo.

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Dove si trova: si trova in frutta, verdura e ortaggi. 

Integratori a base di Vitamina C

Priorità e benefici della Vitamina C

La vitamina C è la star del mondo vitaminico. Conosciuta anche come acido ascorbico è uno dei nutrienti essenziali. Essa rientra nel gruppo delle vitamine idrosolubili. Alcuni animali sono in grado di sintetizzare la vitamina C partendo dal glucosio.

L’uomo non ha questa capacità e proprio per questo può essere vittima di carenza che deve essere risolta con l’introduzione della stessa grazie alla dieta ed eventualmente l’utilizzo di integratori specifici. Già nel XVI secolo veniva ricavata dalle verdure e dai limoni per contrastare lo scorbuto di cui spesso si ammalavano i marinari.

La vitamina C la si può trovare in alimenti di origine vegetale, ma in minor misura anche nelle frattaglie e nel latte. Ne sono ricchi gli agrumi, ma anche i peperoni, le mele, il kiwi e le fragole. Si tratta di un nutriente molto sensibile, si deperisce velocemente se esposto all’ossigeno, al calore e alla luce.

Un elemento termolabile, quindi nel caso in cui l’alimento venga cotto, se ne perde buona parte dei nutrienti. La vitamina C ha principalmente il compito di andare a riparare i tessuti, inoltre partecipa alla produzione dei neurotrasmettitori, al metabolismo degli enzimi. Molto nota la sua funzione immunitaria e quella antiossidante.

In associazione con l’acido acetil salicilico è inclusa nell’elenco stilato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità dei medicinali essenziali. L’assorbimento dell’elemento spetta soprattutto all’intestino tenue. Inutile consumarne quantità eccessive in quanto quantità troppo elevare potrebbero diminuirne l’efficacia.

Non deve però mai mancare nell’organismo, la sua assenza nella dieta potrebbe determinare l’insorgere dello scorbuto. Le agenzie nazionali hanno stabilito il fabbisogno quotidiano di vitamina C di ogni componente della loro popolazione. In Europa esso è stato fissato sugli 80 mg al giorno per gli adulti.

Inferiori sono i quantitativi per i bambini, intorno ai 20 mg al giorno, maggiore per le donne in gravidanza con i loro 100 mg al giorno e 155 mg in allattamento. Un valore che varia a seconda di diversi elementi. Ad esempio i fumatori avrebbero bisogno di 35 mg al giorno in più, in quanto il fumo sarebbe causa di ossidazione dell’elemento.

Le funzioni principali

Come ben si potrà immaginare la vitamina C è indispensabile per un gran numero di processi di idrossilazione. Innanzitutto coopera alla produzione di collagene e quindi sembrerebbe essere in grado di prevenire i segni del tempo.

Partecipa alla sintesi della serotonina, carnicina, procede al trasferimento degli acidi grassi nei mitocondri. Indispensabile nella biosintesi degli acidi biliari, nella stimolazione della sintesi dell’acido colico che evita il formarsi del colesterolo cattivo. Regola i livelli endogeni di istamina e collabora alla biosintesi degli ormoni steroidei.

Permette all’intestino di assorbire il ferro più velocemente, riducendo quella del rame e di minerali tossici. Inoltre favorisce l’utilizzo del selenio e previene il formarsi delle cellule cancerogene. Insieme alla vitamina E è in grado di prevenire il danno ossidativo che viene provocato dai radicali liberi.

Ma tra le tante azioni la più importante è sul sistema immunitario, dove va a stimolare la produzione di interferenti che proteggono le cellule nel caso in cui vi siano virus che attaccano le cellule e stimola il fattore tipico umorale e degli anticorpi delle classi IgG e IgM.

In altre parole è possibile affermare che la vitamina C è in grado di prevenire il raffreddore comune, riducendone la durata e l’intensità. Un elemento ben tollerato, che in genere non ha controindicazioni. Solo nel caso in cui se ne assumano quantità eccessive è possibile che si riscontrino problematiche a livello gastrointestinale, mal di testa, disturbi del sonno, pelle arrossata.

Carenza e tossicità

La più grave tra le conseguenze della carenza di vitamina C è la comparsa dello scorbuto. In assenza di acido ascorbico collagene prodotto dall’organismo è instabile e non in grado di svolgere la sua funzione. Lo scorbuto si manifesta con la presenza di macchie cutanee, sanguinamento, gengive spugnose, difficoltà nella guarigione delle ferite.

In alcuni casi compaiono anche: pallore e depressione. Quando la patologia è a un livello avanzato si presentano: perdita dei denti, anomalie a livello osseo e si può arrivare fino alla morte. Di contro, troppa vitamina C nella dieta non viene assorbita ed è rapidamente escreta nelle urine per evitare la tossicità.

Un quantità maggiore a quello consigliato anche di solo 2 o 3 grammi è possibile che ci sia indigestione soprattutto se l’integrazione avviene a stomaco vuoto. Per l’assunzione di dosi elevatesi sono riscontrati altri sintomi tipici: nausea, diarrea e crampi addominali. Altro rischio è quello di un’eccessivo assorbimento di ferro.

Molte sono le fonti naturali ricche di vitamina C. In buona parte esse sono frutta e verdura. Aggiungere tali alimenti alla dieta è il miglior modo di integrare vitamina C, solo in un secondo momento si consigliano bevande e anche capsule. Il quantitativo di vitamina presente nei vegetali dipende molto dalla varietà della pianta, dalle condizioni del suolo, il clima e la durata della raccolta.

Si consiglia per quanto possibile, di consumare tali vegetali crudi, in quanto la cottura va a ridurre il contenuto di vitamina C del 60%. Vi sono fonti di origine animale. Nonostante la loro esistenza, esse non forniscono molta vitamina C. Quella poca contenuta all’interno del cibo viene distrutta dal calore della cottura. Ne è ricco il fegato si pollo, latte materno, latte di mucca.

Una volta ingerita tramite gli alimenti o gli integratori specifici la vitamina C viene assorbita dall’intestino tenue per semplificare il trasporto. La capacità del corpo di assorbire la vitamina diminuisce con il passare degli anni e anche nelle in caso di infezioni intestinali. L’assunzione dell’aspirina inibisce l’assorbimento della vitamina C. Il trasporto avviene a carico del plasma grazie all’albumina.

L’accumulo avviene soprattutto nel fegato e nelle ghiandole surrenali. I sintomi di una carenza sono visibili solo dopo 4 mesi circa. L’eliminazione della vitamina in eccesso avviene attraverso l’urina. Se la dieta non dovesse essere sufficiente per l’assunzione di vitamina C si può ricorrere all’integrazione che in effetti è molto efficace.

A volte l’integrazione non è necessaria ma neanche pericolosa a meno chvitamina C e non si esageri con le quantità. In commercio sono molti i prodotti ottimali per l’integrazione di questo elemento.