Proprietà e benefici della Vitamina E
Con il nome vitamina E ci si riferisce non a un singolo elemento ma a un gruppo di 8 composti liposolubili. A volte in maniera inappropriata si utilizza il termine tocoferolo come sinonimo di vitamina E, essendo questo il suo composto più attivo biologicamente.
Un ottimo antiossidante che protegge le membrane cellulari. In genere la si trova negli alimenti di origine vegetale. Se si conduce una dieta sana e variegata è molto raro essere soggetti a carenza. Altrettanto difficile è la tossicità che può avvenire solo nel momento in cui si utilizzano gli integratori. Il compito principale della vitamina è quello di contrastare l’avanzare dei radicali liberi.
La vitamina E all’interno dell’organismo svolge una serie di funzioni molto importanti. Tra di esse la principale è quello di elemento antiossidante liposolubile. In effetti essa agisce per andare a contrastare l’avanzata dei radicali liberi a cui concedono un atomo di idrogeno.
La liposolubilità della vitamina E, le permette di essere incorporata nelle membrane cellulari che vengono, grazie a questo processo, protette da quello che è il danno ossidativo. Agisce dunque come regolatore dell’attività enzimatica, partecipa alla disattivazione della PKC andando ad inibire la crescita della muscolatura liscia.
Numerose sono le ricerche che sono state condotte a riguardo. Sembra che coloro che consumano alimenti ad alto contenuto di vitamina E o integratori hanno una minore incidenza di malattie cardiovascolari, ma anche cancro, demenza ed altre malattie ancora. Spesso gli integratori contenenti tale vitamina, la associano ad altre vitamine, minerali ed antiossidanti che possono avere diversa natura chimica.
Il metabolismo
Tocotrienoli, tocofenoli e anche l’alfa-tocoferolo sintetico sono assorbiti dal lime intestinale e quindi uniti ai chilomicroni e spostati all’interno della vena che va al fegato. La percentuale di vitamina E che viene assorbita è tra il 51% e l’86% mentre quella che non viene assorbita viene escreta attraverso le feci. Inoltre anche il fegato tramite le bile può espellere la vitamina in eccesso attraverso la digestione.
A tal punto l’espulsione avviene attraverso le urine. La possibilità che si verifichi una carenza di vitamina E è estremamente rara e in genere la provoca una compromissione a livello digestivo, ovvero delle anomalie per quello che riguarda l’assorbimento nel metabolismo dei grassi.
Nella maggior parte dei casi si deve ciò all’adozione di una dieta molto sbilanciata. La carenza può essere causa di problematiche sia a livello dei nervi che nel sistema immunitario. Se la problematica non dipende dalla dieta sbilanciata, può essere causa un problema di genere neurodegenerativo e progressivo che è conosciuto come atassia con carenza di vitamina E. Quindi sembra chiaro che è indispensabile procedere con integrazione specifica.
Una carenza di vitamina può essere causa di problemi di tipo nervoso come ad esempio la cattiva conduzione degli impulsi elettrici per via dei cambiamenti sia nella struttura che nel funzionamento della membrana nervosa. È possibile che si notino quindi: neuropatia periferica, miopatie, retinopatia e anche compromissione del sistema immunitario.
Dosi e sicurezza
Alcuni studi mondiali hanno evidenziato come le quantità di vitamina E che viene consumata quotidianamente è di molto inferiore alle dosi raccomandate. Sembra infatti che le donne consumano l’8,4 mg al giorno di vitamina, mentre gli uomini solo il 10,4 mg al giorno.
Le raccomandazioni generali sono quelle di consumare tra i 7 e i 15 mg al giorno di vitamina. Una quantità che tende ad aumentare nelle donne in stato di gravidanza e durante l’allattamento. Nei bambini fino ai 12 mesi, le quantità si aggirano tra i 4 e i 5 mg al giorno. Per quello che riguarda il livello massimo tollerabile, il livello fissato come quello superiore tollerabile è di 300 mg al giorno.
Alche nel caso in cui si ricorra ad integrazione, si consiglia di non superare mai le dosi consigliate. Nel caso in cui questo accadersi rivolgersi immediatamente al proprio medico. Allo specialista ci si può rivolgere anche nel caso in cui si abbiano bisogno di consigli sui prodotti da utilizzare e sul sintomi che si avertono in merito alla carenza di vitamina E.
In genere la vitamina E è ben tollerata dall’organismo, ci sono alcuni casi in cui questa può essere causa di effetti indesiderati. In particolare si consiglia di prestare attenzione agli integratori che si utilizzano e alla loro composizione. In particolare ci possono essere soggetti che pur non essendo ipersensibili alla vitamina stessa potrebbero avere problematiche con gli altri elementi dello stesso prodotto.
Proprio per questo motivo si consiglia sempre di leggere attentamente sia le composizioni che le indicazioni fornite a riguardo. Inoltre si consiglia, al bisogno di consultare il proprio medico per avere maggiori informazioni. Alcuni studi a riguardo degli effetti indesiderati hanno messo in luce come il sovradosaggio perpetuato nel tempo possa essere causa anche di morte nei casi più gravi.
In tali studi veniva messo in risalto come non vi fosse alcuna differenza tra la vitamina ricavata in maniera naturale dai cibi e quella sintetica dei singoli integratori. Tra gli effetti collaterali meno gravi sono state segnalate dermatiti allergiche che possono essere risolte in maniera semplice con prodotti per la cura della pelle.
Interazioni
In linea di massima gli studi a riguardo hanno rivelato come la quantità di vitamina E presente all’interno degli alimenti, che siano di origine animale o vegetale, non vanno ad influire in nessun modo su altri medicinali che si stanno assumendo. Mentre nel caso in cui si assumano degli integratori è importante prestare attenzione alle quantità.
Quindi si consigli di controllare attentamente e nel caso in cui vi sia un apporto superiore ai 300 al giorno di chiedere il parere del proprio medico. Tali quantità in genere vanno ad interferire con: aspirina, warfarin,tamoxifene e ciclosporina A di cui ne altera le funzioni.
Per le prime due la vitamina E potrebbe essere causa di una maggiore coagulazione del sangue. Per quello che riguarda il tamoxifene, farmaco antitumorali, la vitamina E potrebbe andare a ridurre la concentrazione ematica.
Lo stesso avverrebbe con la ciclosporina A. Inoltre alcuni studi hanno portato alla luce come questa vitamina possa contrastare i meccanismi della radioterapia anticancro e alcuni tipi di chemioterapia durante i quali se ne sconsiglia l’utilizzo. Si ipotizza che la vitamina E possa andare a proteggere il tumore dal danno ossidativo indotto da questi stessi trattamenti.