L’ansia da rientro al lavoro è una condizione nella quale moltissime persone si trovano, specialmente in seguito ad un periodo di lontananza dal lavoro, come ad esempio una vacanza oppure una gravidanza. I periodi di festa che capitano durante l’anno, come le vacanze estive, il Natale oppure la Pasqua, come ogni cosa bella hanno un solo difetto, ovvero il fatto che prima o poi devono finire.
Purtroppo, la loro fine porta all’inevitabile riapertura di tutti quei discorsi che sono stati lasciati in sospeso prima del proprio allontanamento dal posto di lavoro: quelli che ci si promette di chiudere una volta finite le vacanze oppure il periodo di festa. Tuttavia, a Settembre, tutti quanti vengono posti di fronte alle proprie questione spinose che erano lasciate in sospeso e che prima o poi dovevano essere chiuse.
Questo avviene specialmente in ambito lavorativo: a settembre arriva il momento di chiedere quel trasferimento, portare a termine il progetto iniziato prima delle vacanze, chiedere il più che meritato aumento e così via… Ci sono poi moltissimi casi in cui il ritorno al lavoro rappresenta il ritorno in un posto nel quale non ci si sente sicuri oppure a proprio agio: questo non fa altro che aumentare quella che è la comune ansia da rientro al lavoro.
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Cos’è l’ansia da rientro al lavoro
Moltissimi psicologi specializzati in psicologia comportamentale, quando si parla dell’ansia da rientro al lavoro, si fa riferimento ad una condizione conosciuta anche come sindrome post vacanza. Questa condizione, o questa sindrome, non è altro che il disagio che moltissime persone vivono nel momento in cui si deve tornare al lavoro dopo un lungo o anche breve periodo di vacanza.
Questa condizione è dipendente sicuramente dal modo in cui una società si relazione al lavoro, ma anche dal mondo in cui il singolo individuo si relaziona al lavoro. Si tratta comunque di una sindrome largamente diffusa nella società odierna: il ventunesimo secolo è infatti un periodo in cui il lavoro non gode di una considerazione positiva, perché viene imposto, è estremamente sacrificante e soprattutto raramente creativo.
Tuttavia, anche se ne sono poche, ci sono delle aziende che considerano il lavoro come un’attività creativa e soprattutto che dona dignità all’uomo, e per questo, tali aziende, trattano i propri impiegati e dipendenti in modo decisamente più dignitoso. Questo ovviamente crea un ambiente di lavoro molto più piacevole per tutti, e diminuisce quelli che sono i casi di ansia da rientro al lavoro, o sindrome post vacanza.
Secondo moltissimi psicologici comportamentali, l’ansia da rientro al lavoro è scaturita più che altro da un problema di adattamento: come però gli adulti soffrono di questa ansia nei confronti del lavoro, anche i bambini possono soffrire di quella che è una sindrome post-vacanza. Infatti, ragazzi e bambini fino ai 18 anni, hanno a loro disposizione un periodo di vacanza molto più lungo rispetto agli adulti.
Infatti, le vacanza per tutti coloro che ancora vanno a scuola durano per ben tre mesi: tuttavia, il loro rientro in classe spesso provoca un’angoscia, simile a quell’ansia che provano gli adulti quando ritornano al lavoro. La gravità di questa sindrome nei ragazzi, così come negli adulti, è condizionata da un numero di fattori diversi tra di loro, come ad esempio se hanno svolto oppure no i compiti delle vacanze, se si sentono a loro agio in classe, se hanno amici a scuola…
I sintomi causati da ansia da rientro a scuola sono simili ai sintomi che provano gli adulti, dunque mal di stomaco, disagio corporeo, vomito, disturbi del sonno, enuresi, incubi oppure diarrea. Nei bambini, ci sono poi anche degli altri sintomi che si presentano di frequente, quali ad esempio perdita di appetito, perdita di motivazione, riluttanza, anedonia, pianto, apatia, irritabilità oppure aggressività. Quando persistono per più di due settimane, è necessario un controllo medico.
Consigli e indicazioni
Quando il proprio bambino inizia a manifestare dei sintomi simili a quelli riportati nel precedente paragrafo di questa guida, allora è necessario attuare alcune strategie in modo da rendere il rientro a scuola molto più facile e soprattutto piacevole. Ecco alcuni consigli che possono agevolare il rientro a scuola:
- ricreare, prima del rientro a scuola, una routine quotidiana simile a quella del periodo scolastico: questo include impostare un orario per andare a letto, per i pasti e per andare in bagno;
- agevolare la comunicazione, facendo esprimere al bambino quelle che sono le sue emozioni, udendolo con attenzione e non sminuendo i suoi stati di animo;
- apprezzare anche i più piccoli risultati scolastici prima del rientro a scuola;
- iniziare a acquistare i nuovi libri, preparare lo zaino e comprare i quaderni per la scuola;
- concentrarsi sugli aspetti positivi della scuola, come ad esempio rivedere gli amici oppure ricominciare a praticare sport.
Queste strategie renderanno la sindrome post vacanze uno scoglio superabile. Ovviamente, ci sono delle strategie anche per combattere l’ansia da rientro al lavoro negli adulti.
Soluzioni per gli adulti
Ritornare al classico stile di vita dopo una vacanza di lunga durata, come le ferie estive, le vacanze natalizie oppure addirittura una gravidanza, può causare in moltissime persone una forte ansia da rientro al lavoro. Però, così sono state fornite per i più piccoli, è possibile elencare alcune strategie e buone abitudini che si possono attuare per alleviare questa ansia legata al proprio lavoro.
Approfondimento
La prima strategia riguarda le persone che godono di ferie molto più lunghe: in questo caso, il consiglio è quello di spalmare le proprie ferie su più periodi dell’anno. In questo modo, il corpo e la mente non si abitueranno al periodo di vacanza troppo lungo e saranno ancora pronte, al rientro, a ritornare alla normale vita di tutti i giorni: ad esempio, le persone che hanno un mese di ferie, possono fare due vacanze da due settimane, una in estate e una in inverno.
L’altra strategia che può essere adottata è sicuramente quella di stare un paio di giorni a casa in seguito alle vacanze, in modo da ritornare alla routine di tutti i giorni e soprattutto prendere coscienza della fine delle proprie vacanze. L’impatto del rientro al lavoro sarà molto più forte se il giorno prima si era al mare!
Consigli per l’ansia da rientro al lavoro dopo la maternità
Come si è detto, tra i moltissimi periodi lunghi che possono portare ad un allontanamento dal posto di lavoro e ad una conseguente ansia da ritorno al lavoro, per le donne, c’è anche il periodo di maternità. Avere un bambino è sicuramente una delle esperienze più belle al mondo, che rende una persona colma di gioia: tuttavia, arriva sempre il giorno in cui bisogna tornare al lavoro.
Dunque, per smorzare l’ansia da rientro al lavoro dopo la maternità, è necessario attuare alcune strategie importanti. La prima di queste è quella di ritornare al lavoro seguendo un orario part-time: in questo modo, sarà possibile trascorrere una parte della giornata con il proprio bambino, senza doverlo lasciare troppo al lungo con una tata.
Qualora non fosse possibile, allora, con l’aiuto della tata che guarda il bambino, si consiglia di fare un paio di videochiamate al giorno in modo da non avvertire troppo il distacco dal proprio bebè.
In conclusione, non ci sono dubbi che l’ansia da rientro al lavoro è una condizione della quale fanno esperienza veramente moltissime persone in tutto il mondo: tuttavia, questa non deve scoraggiare troppo chi ne soffre. Di fatti, in modo da uscirne più forti di prima, questa ansia deve essere contrastata attraverso le strategie fornite non appena si avvertono i primissimi sintomi, come apatia o tristezza.
Quando si sentono disagio, mal di stomaco, problemi con il sonno o stanchezza fisica, si consiglia di consultare uno psicologo, che possa fornire una terapia in grado da superare e sconfiggere tutte le ansie.