Il corpo umano, durante tutta la sua esistenza, produce diverse tipologie di sostanze per favorire e preservare le sue funzioni. Uno di questi risulta essere il GH, conosciuto anche come ormone della crescita.
Si tratta di un ormone particolarmente importante, soprattutto durante l’infanzia e la pubertà. in quanto responsabile del corretto sviluppo e dell’accrescimento generale del corpo. Questo ormone è prodotto da una ghiandola endocrina, chiamata ipofisi, situata nel cervello.
L’ormone della crescita risulta essere molto importante anche negli adulti, nonostante la produzione di questo ormone diminuisca nel tempo. Per questo motivo è possibile aumentare la produzione tramite l’utilizzo di farmaci e integratori alimentari.
L’ipofisi, conosciuta anche come ghiandola pituitaria, è una parte del cervello che risulta avere un’enorme importanza biologica. Le dimensioni di questa ghiandola sono molto piccole, infatti viene spesso paragonata ad un fagiolo.
Il peso risulta aggirarsi intorno al mezzo grammo. Nonostante ciò, l’ipofisi è importante perché controlla la funzionalità di diversi organi, come la tiroide e le gonadi, ovvero le ovaie e i testicoli. L’ipofisi, inoltre, regola il metabolismo idrico, la secrezione lattea e la crescita corporea. Questa piccolissima ghiandola, complessivamente, si occupa della produzione di nove ormoni.
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Cos’è l’ormone della crescita
Sette di questi ormoni vengono prodotti dalla sua porzione anteriore, mentre i restanti due dalla parte posteriore. L’ipofisi, o ghiandola pituitaria, quindi, è composta da due parti, ovvero la parte anteriore, che prende il nome di adenoipofisi, e la parte posteriore, che prende il nome di neuroipofisi.
L’ipofisi anteriore rappresenta l’80% della grandezza della ghiandola, e si occupa della secrezione di diversi ormoni:
- L’ormone tiroideo-stimolante o TSH: quest’ormone è prodotto dalle cellule tireotrope, e si occupa della secrezione di sostanze importanti per la tiroide, in quanto ne stimola la produzione di diversi ormoni tiroidei, che prendono il nome di T3 e T4, meglio noti come triiodotironina e tiroxina.
- L’ormone adrenocorticotropo o ACTH: quest’ormone viene prodotto dalle cellule corticotrope e stimola il rilascio di ormoni che agiscono in una regione del surrene, stimolando la secrezione di glucocorticoidi, come il cortisolo, che partecipano alla regolazione del metabolismo glucidico.
- L’ormone follicolo stimolante o FSH: si tratta di un ormone prodotto dalle cellule gonadotrope, e si occupa della stimolazione delle cellule follicolari ovariche per invogliare a produrre estrogeni, come l’estradiolo. Quest’ormone, nel maschio, si occupa di controllare la spermatogenesi a livello testicolare.
- L’ormone luteo stimolante o luteotropo o LH: viene prodotto dalle cellule gonadotrope, e si occupa di indurre l’ovulazione e della trasformazione del follicolo che ha espulso l’ovulo in corpo luteo. Le cellule di quest’ultimo producono progesterone in vista dell’eventuale gravidanza. Nell’uomo, invece, l’ormone luteo tropo stimola le cellule interstiziali a produrre androgeni, ovvero il testosterone.
- La prolattina o PRL: è un ormone prodotto dalle cellule lattotrope, partecipa insieme ad altri ormoni come gli estrogeni, il progesterone, i glucocorticoidi e gli ormoni placentari, allo sviluppo della ghiandola mammaria e alla produzione di latte. Nel maschio, invece, stimola l’attività della prostata.
- L’ormone somatotropo o GH: viene prodotto dalle cellule somatotrope dell’ipofisi anteriore ed è noto anche come ormone della crescita o somatotropina. Questo ormone risulta avere un effetto anabolizzante, influenza il metabolismo proteico e stimola l’accrescimento corporeo, soprattutto a livello muscolare e scheletrico.
- L’ipofisi posteriore, invece, ha una funzione di deposito per due tipologie di ormoni ipotalamici, ovvero l’ADH e l’ossitocina.
L’ADH, conosciuto anche come ormone antidiuretico, rende permeabile all’acqua il tubo renale distale, per ridurre la perdita idrica. Questo ormone, inoltre, è in grado di vasocostringere i vasi periferici, e quindi alzare la pressione sanguigna. - L’ossitocina, invece, è l’ormone responsabile della stimolazione dell’utero durante il travaglio. Nell’uomo, invece, stimola le cellule muscolari della prostata e del dotto eiaculatore, mentre nella donna favorisce le mestruazioni e l’orgasmo.
Cenni storici
L’ormone della crescita fu scoperto nel 1921 da Herbert M. Evans. Evans fu un anatomista ed embriologo americano noto per diverse scoperte soprattutto nell’ambito degli amminoacidi, degli enzimi e delle vitamine prodotte dall’organismo.
Oltre all’isolamento dell’ormone della crescita, a lui si attribuiscono anche la scoperta di diverse vitamine, soprattutto quelle del gruppo B e della vitamina E. L’ormone della crescita è stato generato, fino al 1986, con un processo di purificazione a partire da ghiandole ipofisarie umane prelevate da cadaveri. Dalla fine degli anni Ottanta del secolo scorso è iniziata la produzione con tecniche di ingegneria genetica.
A cosa serve l’ormone della crescita
Dopo la sua scoperta, l’ormone della crescita è stato a lungo studiato per capirne le sue funzioni biologiche. L’ormone della crescita, infatti, risulta rivestire un ruolo di notevole importanza nell’omeostasi dell’organismo.
L’ormone della crescita è anche soggetto a molti studi, in quanto viene usato a scopo terapeutico, e questi studi sono altamente mirati a valutare le proprietà benefiche e i possibili effetti collaterali. Il GH è l’acronimo di growth hormone, tradotto letteralmente come ormone della crescita.
L’ormone della crescita è conosciuto anche come somatotropina oppure ormone somatotropo, STH), è risulta essere un mediatore biochimico di natura peptidica prodotto dall’ipofisi. L’ormone della crescita risulta essere di elevata importanza per diverse funzioni organiche, fra le quali spicca quella di regolazione di diversi processi metabolici, anabolici e catabolici.
Approfondimento
È quindi responsabile dell’accrescimento corporeo, e per questo motivo i livelli di questo ormone nell’organismo sono molto alti durante la fase dello sviluppo, ovvero quel periodo di vita che va dall’infanzia all’adolescenza. Superato questo periodo, infatti, i livelli naturali di quest’ormone si abbassano in maniera progressiva.
Il declino del livello di quest’ormone presente nell’organismo risulta essere naturale, quindi non può essere arrestato. Nonostante ciò, diversi studi hanno dimostrato che la permanenza di quest’ormone nell’organismo è notevolmente influenzata dalle abitudini alimentari, sociali e lavorative dell’individuo.
L’ormone della crescita è importante nei bambini e negli adulti
L’ormone della crescita è prodotto dall’ipofisi, una ghiandola endocrina presente nel cervello. La produzione di questa tipologia di ormone non è costante nel tempo, anzi, varia a seconda dell’età dell’individuo che lo produce.
I picchi maggiori di produzione dell’ormone della crescita avvengono nelle ore notturne, in particolare con l’inizio della fase rem del sonno. Questi picchi, quindi, si riducono con l’età, al punto che la secrezione di ormone della crescita nell’età adulta è circa il 15% di quella della pubertà.
Oltre al sonno, la stimolazione della produzione di ormone della crescita avviene anche con l’esercizio fisico, con determinati tipi di traumi e lo stato nutrizionale dell’individuo. L’ormone della crescita ha diverse funzioni: stimola la sintesi delle proteine, demolisce i grassi e ostacola l’azione insulinica.
Il risultato dell’azione dell’ormone della crescita può essere osservato tramite l’accrescimento osseo dell’individuo. Se l’ormone della crescita sarà presente in sufficienti quantità, il bambino si svilupperà anche in altezza e l’accrescimento osseo sarà notevole.
Per questo motivo, la carenza dell’ormone della crescita nei bambini può creare danni irreversibili. Nel caso di deficit di questo ormone, infatti, è possibile che si verifichino situazioni nei bambini come bassa statura, ma anche altre tipologie di problemi, a seconda della gravità della carenza.
L’ormone della crescita, noto anche come ormone somatotropo o somatropina, è una proteina prodotta dall’ipofisi, ovvero una ghiandola localizzata alla base del cervello. L’ormone della crescita svolge un ruolo importante nel regolare la crescita e il metabolismo dell’organismo.
Questo ormone, infatti, agisce su ossa, cartilagini, muscoli e fegato attraverso la produzione di particolari sostanze, principalmente responsabili dell’accrescimento osseo. L’ormone della crescita interviene anche direttamente sui tessuti producendo effetti metabolici come l’aumento dei trigliceridi e del glucosio nel sangue e della sintesi delle proteine nei tessuti.
Il compito finale, quindi, è quello di generare tessuti e organi. L’ormone della crescita, però, non è prodotto in modo costante, e la sua produzione varia a seconda dell’età e del periodo della giornata dell’individuo.
Ad esempio, nei bambini piccoli i livelli dell’ormone presenti sono bassi, ma tendono ad aumentare progressivamente fino al picco che si verifica durante la pubertà. Nell’età adulta, invece, i livelli di ormone si riducono progressivamente.
Nonostante sia un ormone di vitale importanza nelle diverse fasi di sviluppo degli individui giovani, l’ormone della crescita è importante anche negli adulti. Negli adulti, infatti, l’ormone della crescita svolge importanti funzioni, non più legate all’accrescimento, ma legate al controllo del metabolismo di zuccheri, grassi e proteine.
Il deficit di questo ormone, negli adulti, può infatti provocare patologie come la riduzione della densità ossea o della forza muscolare, la riduzione della risposta metabolica agli stress, e livelli alti di grassi nel sangue
Effetti collaterali
Nel caso in cui si verifichino nell’organismo deficit legati alla produzione dell’ormone della crescita, è possibile integrarlo nell’organismo tramite l’utilizzo di diversi farmaci. Questi farmaci, però, devono essere somministrati sotto stretta sorveglianza medica, in quanto possono presentarsi diversi effetti collaterali.
I più comuni, legati all’utilizzo di questa tipologia di farmaci, risultano essere la possibile ritenzione di liquidi, dolori articolari e muscolari, sindrome del tunnel carpale, e alti livelli di zucchero nel sangue.