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Pennichella pomeridiana: come farla e quali sono i benefici

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La pennichella, o pisolino, consiste in un leggero riposo della durata, solitamente, di venti minuti. Si tratta di un’abitudine molto diffusa, soprattutto nelle popolazioni del sud Europa.

Quest’abitudine risulta essere particolarmente benefica per l’organismo, in quanto, se effettuato nella maniera corretta, il pisolino può rigenerare completamente l’organismo, facendolo sentire energico e riposato. Ovviamente, per fare in modo che abbia effetto, la pennichella deve essere effettuata nella maniera corretta.  Questo periodo di riposo non deve superare la durata di un’ora e, per evitare di disturbare la normale digestione, non deve essere effettuato subito dopo i pasti.

Che cos’è la pennichella

La pennichella, conosciuta anche come sonnellino o power nap, è un pisolino energizzante, quindi un breve riposo, che viene effettuato solitamente nel primo pomeriggio. La pennichella sembra essere un ottimo rimedio naturale per fare scorte di energie.

pennichella

Durante la pennichella, l’organismo non entra in uno stato di sonno profondo, ma si tratta di un leggero riposo. Gli esperti sostengono, infatti, che la durata ottimale della pennichella, ovvero del sonno ristoratore sia di massimo mezz’ora.

Se effettuata correttamente, la pennichella può donare all’organismo un quantitativo molto alto di energia, necessario per affrontare correttamente il resto della giornata. Si tratta di un’abitudine molto diffusa, soprattutto in paesi come l’Italia, la spagna e generalmente tutta l’Europa.

Sfortunatamente, a causa di orari lavorativi o impegni giornalieri particolarmente duri, la pennichella non viene più effettuata come una volta. Questa usanza, infatti, diventa sempre meno diffusa e sono molti gli studi che confermano che la perdita di quest’abitudine sta lentamente peggiorando il tenore di vita e le prestazioni fisiche di molti individui.

La pennichella era molto diffusa tra le persone che svolgevano lavori fisici particolarmente duri, come quello svolto dai contadini e dai braccianti. Queste persone, infatti, iniziavano a lavorare molto presto alla mattina, solitamente alle prime luci del giorno, e continuavano interrottamente a lavorare fino all’ora di pranzo.

Dopo aver mangiato, queste persone si dedicavano alla pennichella, che durava massimo trenta minuti, per recuperare le energie e continuare a lavorare fino al tramonto. Oggi, invece, l’usanza della pennichella risulta essere ridotta agli anziani e ai bambini, che sono in condizione di poterla praticare tutti i giorni in modo corretto.

Funzioni per l’organismo

Dopo pranzo, a prescindere dalla tipologia di pasto consumato, l’organismo entra in una sensazione naturale di sonnolenza. Per questo motivo, molti esperti consigliano di cercare di sfruttare questa finestra per effettuare, quindi, la pennichella pomeridiana. In questo modo, infatti, è possibile addormentarsi più facilmente e velocemente. Se, invece, si aspetta troppo a lungo dopo aver finito il pasto, è possibile far più fatica a prendere sonno, a causa delle fasi digestive che naturalmente si alternano all’interno dell’organismo.

Inoltre, ritardare la pennichella pomeridiana potrebbe danneggiare il normale ritmo circadiano dell’organismo, interferendo con l’orario in cui ci si corica e ci si addormenta la sera. Per migliorare la pennichella pomeridiana, e quindi sfruttare completamente questo breve periodo di riposo, è possibile seguire alcuni consigli.

Prima di tutto, per concedersi correttamente un riposino, è consigliabile silenziare il cellulare in quanto può compromettere la possibilità di rilassarsi correttamente. Si consiglia anche di non sdraiarsi subito dopo un pasto abbondante, in quanto si corre il rischio di compromettere la digestione.

Per chiunque soffra di reflusso gastroesofageo, è consigliabile di non sdraiarsi per almeno due ore dopo i pasti. in questi casi è possibile svolgere la pennichella pomeridiana in posizione seduta, per non peggiorare l’acidità di stomaco dovuta al reflusso gastroesofageo.

Non è sinonimo di dormire

La pennichella, purtroppo, non risulta essere efficiente per chiunque. Molte persone, infatti, non riescono a risvegliarsi, concluso il periodo di riposo stabilito. Ma la pennichella non deve diventare sinonimo di sonno profondo, in quanto può distruggere completamente il fisiologico ritmo circadiano, ovvero il ritmo sonno-veglia. La pennichella o pisolino, infatti, andrebbe evitata da alcune tipologie di persone.

Chi soffre di sonno disturbato, ovvero chi ha difficoltà ad addormentarsi, o è soggetto a risvegli frequenti o è abituato ad alzarsi presto al mattino, dovrebbe considerare di evitare le pennichelle in quanto dormendo fuori orario, ovvero dormendo il pomeriggio, rischia di peggiorare irreversibilmente l’insonnia notturna. La pennichella, infatti, non può essere utilizzata per compensare il cattivo sonno in quanto modificano il naturale ritmo sonno-veglia e possono compromettere completamente il sonno notturno.

Per migliorare qualitativamente il sonno notturno, quindi, è consigliabile dedicarsi ad attività energizzanti durante la giornata, che possano in qualche modo distrarre l’individuo ed evitare che esso scelga di coricarsi durante le ore non notturne.

Anziani e bambini

Studi scientifici hanno dimostrato che, durante la giornata, nella fascia oraria che va dalle 14 alle 16, ovvero quasi subito dopo il pranzo, si verifica un fisiologico abbassamento della capacità di attenzione e vigilanza. Durante il primo pomeriggio, quindi, a prescindere dal pranzo consumato, si verifica nell’organismo il bisogno fisiologico di riposare, che risulta essere molto più forte nei bambini e negli anziani, piuttosto che negli adulti.

Generalmente, il bisogno di sonno e di riposo dei bambini e degli anziani è notevolmente più alto rispetto a quello degli altri individui. Per questo motivo, la possibilità di fare la pennichella per questa categoria di persone risulta essere determinante per lo svolgimento delle attività della giornata.

Gli esperti, per gli anziani e per i bambini, raccomandano il sonnellino pomeridiano perché, oltre a permettere il recupero delle energie spese nella prima parte della giornata, favorisce l’apprendimento e lo sviluppo dei processi cognitivi nei bambini, e ritarda il possibile sviluppo di patologie neurodegenerative negli anziani.

Diversamente dagli adulti, per bambini ed anziani è consigliabile che la pennichella abbia la durata di almeno un’ora, in quanto i loro organismi ci mettono molto più tempo a rilassarsi e distendersi completamente.

Nonostante alla pennichella siano attribuiti diversi benefici, esistono anche effetti collaterali. Molti studi hanno dimostrato e confermato che il tempo perfetto per il riposo post pranzo vada dai 20 ai 30 minuti, massimo.

Se si supera questo arco di tempo, infatti, l’organismo rischia di entrare in uno stato di sonno profondo. In questo modo, è possibile che si rischi di disturbare il vero sonno, ovvero quello notturno.

Ci sono persone che risultano essere incompatibili con la pennichella, e che lamentano sintomi attribuibili ad essa come nervosismo, stanchezza e mal di testa. Probabilmente la presenza di questi sintomi è legata ad aver effettuato male la pennichella, ad esempio avendo la mezz’ora di sonno, o non avendo scelto un luogo buio e tranquillo.

Queste situazioni, infatti, risultano essere molto diffuse e possono avere pesanti ripercussioni sull’umore e sulle prestazioni mentali. Altri effetti collaterali legati alla pennichella sono attribuibili all’insorgenza di disturbi gastrointestinali, come bruciore di stomaco, nausea e sensazione di pesantezza e pienezza dello stomaco.

Come effettuare correttamente la pennichella

Per godere di un ottimo sonno ristoratore, è possibile seguire un paio di consigli. Prima di tutto, sarà importante creare l’ambiente giusto. Nonostante ciò che si pensa, la pennichella può essere fatta ovunque, a prescindere dal posto in cui ci si trova. L’importante sarà scegliere un posto tranquillo che permetta di dormire indisturbati per almeno mezz’ora.

Quindi, sarà opportuno cercare un posto isolato, con la possibilità di sedersi o sdraiarsi, in una posizione comoda. Anche la temperatura sarà importante: non si dovrà sentire freddo o caldo.

Dopo aver scelto il luogo, sarà importante stabilire la durata della pennichella. Gli esperti consigliano di riposare dai 10 ai 30 minuti, per poter beneficiare di un sonno riparatore. Per evitare di superare il tempo di riposo, è consigliabile utilizzare una sveglia. La sveglia sarà utile solo le prime volte, in quanto l’organismo ci metterà un po’ di tempo per abituarsi alla situazione nuova.

Una volta abituato, non si avrà più bisogno della sveglia perché l’organismo si sveglierà da solo. Durante la pennichella, è importante star comodi. Per questo motivo è consigliabile scegliere cuscini, lenzuola e materassi che siano comodi e confortevoli.

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